L’Agesci - Zona di Pistoia festeggia quest’anno i 100 anni dello scoutismo cattolico pistoiese. La fondazione del primo gruppo di scout cattolici a Pistoia fu infatti, nel 1922 cui seguì, l’anno dopo, un primo Reparto a Pescia. Per festeggiare questo traguardo importante è stato bandito un concorso per l’ideazione del logo del Centenario ed è stata composta e scritta una canzone, il 19 giugno scorso si è svolta a la Spianessa una grande festa a cui, oltre agli scout Agesci, hanno partecipato anche gli scout CNGEI e rappresentanti delle istituzioni e associazioni della montagna pistoiese.
I festeggiamenti per il Centenario proseguiranno il primo fine settimana di ottobre, il “week-end del Centenario” che vede in programma sabato 1° ottobre l’apertura della mostra del Centenario e presentazione del libro sui 100 anni dello scautismo a Pistoia.
Domenica 2 ottobre alle ore 15:00 in Piazza del Duomo a Pistoia la S. Messa presieduta dai Vescovi di Pistoia e Pescia, al termine gli scout e gli ex scout rinnoveranno la promessa.
Un’ulteriore appuntamento sarà per sabato 26 novembre presso il Convento di san Domenico, dove avrà luogo il convegno: “Lo scoutismo fra passato, presente e futuro”.
Redazione
Martedì 27 settembre, dalle ore 18, al Museo della Carta di Pescia inaugura la mostra "la memoria di quello che verrà" alla presenza dell’artista Gabriella Salvaterra. La mostra resterà aperta fino al 31 gennaio 2023
In occasione della mostra ed in collaborazione con Ellequadro Documenti Archivio internazionale di Arte Contemporanea ARTOUR-O e le Variazioni sul tema di Dante nell’Archivio Storico Magnani del Museo della Carta di Pescia.
Redazione
Le tele da sempre sono per Biagioli l'espressione pittorica del suo diario di vita. Un diario scritto a pennello, che racconta molto spesso in maniera ironica il mondo che ci circonda con tutta le sue bellezze, contraddizioni e crudeltà.
"Le tele fatte a mano nascono dall'esigenza di risparmiare sui materiali. Quando iniziai a dipingere, ancora non lavoravo e quando successivamente trovai una occupazione, non era pagata abbastanza da potermi mantenere e comprare tele, colori e pennelli." dice l'artista.
I lavori presentati infatti, rispecchiano bene quel periodo. Le storie raccontate nei dipinti esposti sono carichi di rabbia, tristezza e odio verso una società che Biagioli percepisce come oppressiva e allo stesso tempo oppressa.
"Vero, è stato un momento molto duro per me, infatti nei mesi a seguire smisi anche di dipingere a causa di una forte depressione. Ma oggi tutto è passato e i quadri hanno toni molto più ironici. A tal riguardo, sono molto felice e anche orgoglioso, che la famiglia Fabiani abbia scelto di esporre queste opere, molto poco bendisposte alla vista, ma molto cariche di significato." continua.
Questi racconti su tela andranno a dialogare con con le opere scultoree dell'artista, che completano la mostra negli spazi di Fabiani Arte. Così, si potranno vedere esposte una serie di bambole rituali comprendenti molte Gio'o Doll e alcune Ancestor Figure.
"Le bambole rituali sono l'aspetto più rituale del mio lavoro. Esse sono la raffigurazione di antenati che sento sempre presenti intorno a me o figure da gioco (da qui il nome dialettale Gio'o) che hanno funzione meditativa e protettiva dall'influenze del mondo esterne."
La mostra terminerà il 15 Ottobre 2022, ed è corredata da un piccolo catalogo e da una locandina, entrambi stampati in edizione limitata, numerata e firmata.
Redazione
La presa in carico dei pazienti a domicilio è in linea con i livelli di performance di area vasta e superiore secondo il flusso regionale. Questo è quanto è stato rilevato dalla ricerca condotta dal MeS del Sant’Anna secondo cui nel 2021 (anno di riferimento del sistema di valutazione performance) l’Asl Toscana Centro si posiziona ai primi posti in toscana per una serie di indicatori, tra cui la percentuale di anziani in cure domiciliari e il tasso di prese incarico per over 65. Anche i tempi di attesa sono fra i migliori registrati dalla ricerca.
Questi dati sono la risposta fattiva alla polemica sollevata sui media in questi ultimi giorni. A questo proposito l’Azienda sanitaria ritiene che tali affermazioni siano quantomeno ingenerose nei confronti di centinaia di infermieri che ogni giorno operano con competenza e professionalità garantendo qualità di assistenza nella presa in carico a domicilio dei numerosi pazienti. Oltre al dato registrato l’efficienza dell’attività domiciliare è dimostrata anche dalle numerose lettere inviate al Dipartimento infermieristico in cui si esprime gratitudine e apprezzamento nei confronti degli infermieri dediti all’assistenza domiciliare. Da ciò si evince che l’Azienda continua a garantire adeguato livello di assistenza domiciliare su tutti i territori di area vasta.
Al momento l’Azienda sanitaria è impegnata nell’attuazione di un piano di sviluppo complessivo, nato 5 anni fa e che prevede una profonda riorganizzazione del sistema di assistenza, composta da più step progettuali. Una parte di questi sono stati già realizzati, altri sono in via di realizzazione.
In primo luogo il modello di infermiere di famiglia che è stato completato su tutto il territorio dell’azienda ed è finalizzato ad effettuare una presa in carico del paziente a domicilio in modo da assicurare una risposta assistenziale di “prossimità” e supportare i molteplici bisogni familiari che conseguono a situazioni di cronicità e disabilità.
L’Asl Toscana Centro tiene a precisare inoltre che il modello di infermiere di famiglia e di comunità è stato sperimentato per la prima volta nel 2018 ed è stata la prima azienda sanitaria in Toscana e prima in Italia ad applicarlo su tutti i territori di competenza.
Il secondo step, anche questo già realizzato, prevede la presenza di una figura infermieristica su tutti i distretti sulle 12 ore compreso prefestivi e festivi. Sono allo studio ulteriori due passaggi organizzativi fondamentali.
Il primo di questi in via di applicazione, è quello del GIROT (Gruppo di Intervento Rapido Ospedale Territorio), già attivo da tempo nei territori dell’Asl Centro, le cui regole di ingaggio relativamente alla figura dell’infermiere, le risorse e gli strumenti sono in fase di definizione e acquisizione. Ad oggi la presa in carico infermieristica è avvenuta nel 75% dei casi entro le 48 ore dall’attivazione senza defezioni o segnalazioni di disservizi dall’utenza. Con ulteriori sviluppi del GIROT l’Azienda auspica a migliorare maggiormente la presa in carico, già apprezzabile.
L’ultimo passaggio per congruenza di sistema sarà quello dell’attivazione dell’infermiere h24 per offrire ancora maggiore e tempestiva continuità ai bisogni dei cittadini.
“Il complesso disegno ha bisogno di seguire una metodologia rigorosa nell’individuazione delle regole, delle risorse e degli strumenti che prevedono tempi anche di sperimentazione necessari e definiti. L’Asl Toscana Centro, come dimostrano i fatti, tra le prime aziende in toscana ha investito, investe e continuerà ad investire sull’innovazione ed efficientamento dell’assistenza domiciliare su tutti i suoi territori. In linea con quanto previsto dal DM 77 “Regolamento recante la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell'assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale “ nella sua definizione di regole organizzative- sottolinea il dottor Paolo Zoppi, Direttore Dipartimento infermieristico e ostetrico Asl Toscana Centro.”
"La modalità di assistenza GIROT è avviata da tempo ed è già consolidata soprattutto in area fiorentina. E' gestita dai medici geriatri con la collaborazione degli internisti . Dal giugno 2021 al giugno 2022 il GIROT ha preso in carico 3300 pazienti a basso livello funzionale che altrimenti dovevano essere ricoverati. I medici lavorano in team con l'infermiere territoriale. Questo avviene con pieno accordo con le famiglie e con l'attivazione immediata del servizio senza tempi di attesa. Ogni giorno da 10 a 15 pazienti che giungono ai nostri PS sono avviati a questo percorso. I medici sono dotati di tutte le strumentazioni necessarie ( ecografo multi sonda , elettrocardiografo ed emogasanalizzatore) ed hanno le competenze necessarie per trattare questo tipo di pazienti a domicilio. I risultati sono eclatanti : riduzione del 50 % di mortalità rispetto ai ricoverati e quasi azzeramento del delirio , complicanza molto frequente nei reparti ospedalieri per anziani. Questa modalità di intervento sta cambiando in maniera sostanziale l' assistenza del paziente anziano nel nostro territorio- aggiunge il dottor Giancarlo Landini - Direttore del Dipartimento Specialistiche Mediche".
Redazione
“Il mio primo obiettivo è l’indipendenza energetica – ha spiegato Erica Mazzetti in un’intervista a La Nazione Pistoia – ovvero un’Italia libera da ricatti e speculazioni della borsa”. Tra le proposte: “Infrastrutture, impianti come rigassificatori e termovalorizzatori, tutte le fonti energetiche autoprodotte come rinnovabili, da sbloccare, e anche il nucleare”. E per applicare tutto questo “un commissario straordinario”. “Per la filiera edile, motrice dell’economia italiana – ha aggiunto Mazzetti – ho proposto stabilizzazione degli incentivi per l’efficientamento energetico e contro il rischio sismico, insieme a un forte taglio a burocrazia e tasse”. Mazzetti ha indicato come prioritaria la riforma della giustizia per “normalizzare il rapporto cittadino-Stato”.
Redazione
Dopo il secondo giorno di scuola, si confermano le preoccupazioni di cui abbiamo notizia fin dal mese di luglio scorso. Questo quanto afferma la segreteria generale delle CGIL scuola che continua: . “per quanto riguarda il personale docente, sta proseguendo il reclutamento con le criticità che già abbiamo descritto, per cui lavorano docenti con punteggio molto basso magari sprovvisti di titolo e restano senza lavoro docenti con punteggio, perché le graduatorie GPS e d’Istituto sono già terminate. In questi casi può succedere di tutto e di più in quanto le MAD non sono adeguatamente regolamentate come le altre graduatorie, per cui l’Amministrazione ha ampio margine di manovra.
In merito al personale ATA, abbiamo avuto le seguenti segnalazioni:
• in quasi tutti gli istituti comprensivi mancano molti collaboratori scolastici per cui la sorveglianza e la pulizia sono garantite solo in questo primo periodo di orario ridotto, ma non lo saranno successivamente, come per esempio all’IC Iozzelli di Monsummano, alle Cino-Galilei di Pistoia, alle Marconi-Frosini di Pistoia, alle Pasquini di Massa e Cozzile, alla Rita Levi Montalcini di Pescia, alle Chini di Montecatini. (questi sono i casi più gravi ma il problema interessa il 90% degli IC).
• negli istituti di secondo grado, quello che versa in condizioni peggiori è il Lorenzini di Pescia che al momento è costretto ai doppi turni e tra un mese circa sarà articolato su 6 plessi con la dotazione organica di collaboratori scolastici inferiore a quella dello scorso anno quando era articolata su plessi! Continuano a mancare gli assistenti tecnici per cui le attività laboratoriali non verranno svolte adeguatamente; manca chimica al Fedi-Fermi e all’Anzilotti di Pescia, nonché molti altri assistenti tecnici su informatica.
• Riguardo agli assistenti amministrativi ci sono dei casi veramente al limite, dove a causa della mancanza di personale, come al Martini di Montecatini Terme, ci sono sezioni della segreteria completamente sguarnite, situazione che nessuna scuola si può permettere specialmente in questo periodo, e che un istituto professionale che è uno tra i più grandi e complessi della provincia, è assolutamente deleteria e può comprometterne la gestione.
Possiamo sicuramente affermare che ancora una volta la scuola si regge, e va avanti, grazie solo all’impegno di chi ci lavora, sia docenti che ATA e che i problemi, dovuti essenzialmente alla cattiva gestione ed ai mancati investimenti dei Governi italiani e del Miur, ricadono rutti sui Dirigenti Scolastici, che con pochi e devono affrontare e risolvere in qualche modo tutti i problemi.
Riteniamo opportuno, conclude la segreteria generale di CGIL Pistoia, che l’USR della Toscana si faccia carico di questo problema e ne trovi la soluzione.”
Redazione
Marco Remaschi (Azione-Terzo polo): “Basta coi ritardi e i rimpalli: serve chiarezza sui progetti per le infrastrutture”.
“Raddoppio della linea ferroviaria, assi viari, ponte sul Serchio: ritardi, ritardi e ancora ritardi, accompagnati da una serie di annunci ai quali a oggi non è ancora seguito un fatto che sia uno.”. Parla così Marco Remaschi, sindaco di Coreglia e candidato del Terzo Polo (Azione-Italia Viva) per la Camera dei Deputati nel collegio uninominale di Lucca e Piana, Valle del Serchio, Valdinievole e Montagna Pistoiese.
“Il territorio lucchese - e non solo quello - ha urgente bisogno di queste infrastrutture: lo diciamo a intervalli regolari, perché dopo anni siamo sempre al solito punto e di alcune grandi opere non se ne sa più niente. Grandi opere che risultano a oggi fondamentali, per le imprese del nostro territorio e anche per gli stessi cittadini. Serve un trasporto su rotaia, integrato con parcheggi scambiatori e altre strutture a sostegno della mobilità sostenibile, che sia non più una via crucis, ma una reale alternativa all’utilizzo dell’auto. Serve investire sulla metropolitana di superficie e di fare presto, perché Lucca ha urgente bisogno di essere collegata in maniera veloce con Pisa e Livorno. Serve anche l’onestà di trattare questi argomenti a intervalli regolari e non andare avanti ad annunci per poi ripiombare in lunghi silenzi per mesi e mesi. Sono troppe le città e i poli produttivi che subiscono un isolamento forzato a causa di una mobilità inadeguata: è indispensabile ripensare il trasporto in funzione dei tempi e delle esigenze che cambiano, per riportare i territori - soprattutto quelli più periferici al centro delle scelte regionali. C’è una parte di Toscana, quella interna e quella più di costa, che deve tornare centrale nelle politiche della Regione e di Firenze, perché si cresce solo se tutto il territorio cresce”.
“Serve - prosegue - il nuovo ponte sul Serchio. Da troppo tempo ci sono rimpalli e ritardi: bisogna partire con i lavori, quanto prima, e snellire la viabilità lucchese, ormai preda degli ingorghi e dei tir. Serve fare chiarezza, una volta per tutte, sulle sorti degli assi viari. Rimandare, ritardare, perdere tempo per non prendersi la briga di decidere e fare: questi atteggiamenti degli enti, a partire dalla Regione, deve finire. Servono risposte chiare per i cittadini e per le imprese. Con una viabilità e una mobilità più sostenibili e adatte, si possono attirare nuovi capitali, nuove aziende possono scegliere di investire sui nostri territori e nuove persone possono decidere di fare di queste terre la loro casa. Se rimaniamo ancorati a strade e a modalità di spostarsi vecchie di decenni, tutto questo resterà solo un’ipotesi, un sogno”.
“I tempi dei rimpalli - continua - devono finire: le risposte che meritano i cittadini devono riportare tempistiche certe e programmazioni chiare. Solo così possiamo permettere a cittadini e imprese di costruire il presente e pianificare il futuro”.
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