Partendo da un pomeriggio passato al Teatro Pacini, in occasione della messa in scena de "Il Barbiere di Siviglia", Francesco Conforti, il candidato a sindaco di Pescia della coalizione di centrodestra, riflette sul depauperamento della cultura in città a causa, soprattutto, di iniziative mal pianificate.
«Ieri ho passato il pomeriggio con mia moglie al Teatro Pacini per assistere a "Il Barbiere di Siviglia", messo in scena dalla Compagnia Lirica Livornese. Pur apprezzando l'impegno ammirevole degli interpreti, devo rivelare che si trattava, purtroppo, di una riduzione dell'opera originale, con l'accompagnamento di un solo pianoforte. Anche se a sostenere la scena ci sono le arie famose e la musica di Rossini, ritengo che si debba investire di più nella miglior rappresentazione possibile di queste opere. Una programmazione pianificata per l'arricchimento di tutti e per il prestigio del nostro stesso Teatro.»
Così Francesco Conforti prende spunto per una riflessione più ampia sullo stato della cultura in città, sempre più impoverita da iniziative mal pianificate, figlie di una mancata visione complessiva sul tema. Non è dunque sufficiente evitare sovrapposizioni tra manifestazioni, che, nel caso di utenti di tipo differente, potrebbe anche darsi, ma serve soprattutto pianificare e comunicare con il giusto anticipo.
Una pianificazione culturale, degna della città di Pescia, deve prevedere sistemi di comunicazione multicanale e permettere a tutti di partecipare attivamente alle varie iniziative. Sono infatti numerose le associazioni culturali della città, da quelle musicali a quelle dei rioni, e tutte meritano il loro spazio nella programmazione.
Redazione
"Da tempo Pescia necessita di un serio progetto armonico di rilancio del manifatturiero, in più riprese; con le passate amministrazioni si è cercato di attuarlo, con azioni poco convincenti e deboli, o addirittura devastanti.
Abbiamo apprezzato (a suo tempo come FdI) la riduzione dei confini del Business park da parte della giunta Marchi, coscienti, dell’esagerata estensione territoriale dello stesso; abbiamo ritenuto la scelta della giunta Marchi in quel momento un’azione giusta e condivisibile, ma nel contempo, debole, frettolosa, più legata alle necessità elettorali che compiutamente studiata come si sarebbe dovuto fare, per salvaguardare il territorio in favore del florovivaismo e tenere conto delle necessità del settore industriale nel nostro comune, due realtà che versano in una profonda crisi di sviluppo in tutta la provincia ma in modo particolare a Pescia. Stessa cosa noi pensiamo della drastica decisione del Giurlani che per una promessa elettorale ha eliminato il cosidetto parco degli affari, sensa aver prima pianificato o individuato un area o un azione a favore di futuri insediamenti, per il manifatturiero nel nostro comune.
Noi di Fratelli d'Italia, crediamo che in un comune si debba operare per salvaguardare quella che è la sua vocazione primaria, che a Pescia oggi "appare" quella florovivaistica, ma abbiamo l'obbligo di tenere pure conto del futuro e delle opportunità che lasceremo alle prossime generazioni nel nostro comune, un buon politico è colui che riesce a vedere oltre le proprie esigenze elettorali e progettare e attuare azioni che vedano lontano. Noi crediamo fermamente che a fianco di un forte sforzo di rilancio della floricoltura serva un eguale sforzo per individuare aree utili allo sviluppo industriale e renderle appetibili; noi abbiamo capito e studiato la possibilità di attuare queste azioni in sinergia tra loro, e presto presenteremo alla coalizione e alla popolazione quello che è il primo punto dei 12 del nostro programma.
Tutti sanno che direttamente l’agricoltura non porta soldi nelle casse del Comune, ma lo fa indirettamente, portando benessere nelle famiglie e di conseguenza sul territorio, tutti sanno benissimo che l’industria per le tasse che deve versare obbligatoriamente al Comune i soldi li porta direttamente nelle casse del Comune e indirettamente altri soldi possono arrivare, dalle famiglie attraverso i posti di lavoro, quindi serve ragionare concretamente sulle varie possibilità utili a tutelare ambedue gli interessi, senza creare disparità.
Noi siamo coerenti con quello che abbiamo sempre sostenuto con pacatezza e senza obbiettivi personali e politici: oggi noi riconosciamo nel nostro candidato a sindaco, non il politico che guarda alla esigenza elettorale momentanea, ma un amministratore, che riesca a intravedere e attuare azioni anche anti popolari ma in un ottica di sviluppo futuro e capaci di portare benessere del nostro comune.
Abbiamo progetti fattibili, anche a lungo termine per le attività florovivaistiche e manifatturiere. E non sarà per niente facile attuarli, gli elettori e i cittadini lo devono sapere, non sarà per niente facile ne scontato raggiungere gli obiettivi che ci prefissiamo, ma tutti insieme ci dobbiamo provare. Quindi basta con spot che lanciano proposte più per compiacere i propri discepoli, che per dare indirizzi chiari e ponderati di buon governo alla comunità, ne abbiamo avuti in abbondanza con l'amministrazione Giurlani, oggi è il momento di concretezza che non vada per forza a cercare consensi, ma che vada a cercare buone soluzioni utili alla comunità".
Redazione
"Socialmente", questo il nome del bando, ha lo scopo di raccogliere progetti volti ad accrescere l’autonomia e l’inclusione sociale dei soggetti più svantaggiati, di contrastare la povertà e di sostenere il superamento dell’emarginazione sociale affiancando le associazioni e gli enti che operano in questo ambito. Il bando è uno dei dodici previsti per il 2018, per un importo complessivo di 6milioni di euro, che vogliono incoraggiare la presentazione di progetti strutturati, che possano essere innovativi e avere un forte impatto sul territorio.
Durante la prima edizione del 2017, furono quasi 50 le richieste pervenute e di queste la metà furono accolte, per contributi complessivi pari a circa 500mila euro. Fra i progetti più interessanti e originali che la Fondazione ha sostenuto ricordiamo la ristrutturazione e messa a norma di un piccolo fabbricato in disuso, adibito a spazio per l’assistenza dei senza fissa dimora; la riqualificazione di un immobile che ha coinvolto, nei lavori di ristrutturazione, direttamente i ragazzi che usufruiscono del bene; un progetto di sviluppo della comunità attraverso spazi verdi collettivi grazie all’attivazione in agricoltura di persone appartenenti a fasce deboli, con lo scopo di integrare e includere, far socializzare ed educare all’ambiente.
Per partecipare a Socialmente occorre presentare l’apposita richiesta online entro il 31 marzo 2018; per poter usufruire dell’erogazione, le iniziative e i progetti ammessi al contributo dovranno essere realizzati entro il 31 dicembre 2019.
Per maggiori informazioni: Ufficio Erogazioni e Progetti: 0573 974221 – 0573 974227 – 0573 974287 -
Redazione
Dopo l'ennesimo fatto di cronaca che testimonia come il numero di cinghiali si eccessivo, arriva la denuncia di Coldiretti Pistoia: bloccando i treni, rendono pericolosa la circolazione e creano disagi a passeggeri e ferrovieri. Pericoli sempre maggiori per i cittadini e danni per gli agricoltori che vedono vigneti, campi di mais e di patate, in pianura, collina e montagna devastati dalle incursioni di ungulati, cinghiali in primis. "Stante alle testimonianze dei passeggeri –afferma Coldiretti Pistoia- due cinghiali sono stati investiti, bloccando la linea ferroviaria tra Pistoia e Montecatini. Lunedì 22 gennaio attorno alle 19 i pendolari del treno 3082, diretti verso Montecatini hanno sentito un gran botto a cui è seguita la lunga frenata del regionale. Allarme tra i passeggeri e gli operatori Trenitalia, che vedendo sangue sulla motrice del treno hanno bloccano il convoglio prima di Serravalle Pistoiese per verificare. Non si trattava di un uomo ma di due cinghiali. Tutto è finito con un'arrabbiatura per il ritardo da parte dei passeggeri, un'ora e venti minuti per arrivare da Pistoia a Montecatini Terme. In questi anni i cinghiali -prosegue Coldiretti Pistoia- hanno mangiato castagne e patate sulla montagna pistoiese, devastato campi di mais in Valdinievole, mangiato uva nelle vigne in collina. Ormai pascolano liberamente, insieme a caprioli ed altri ungulati nei vivai della piana pistoiese. E mettono in pericolo la vita di tutti noi, quando viaggiamo in macchina e pure in treno. La misura è colma. Le aziende agricole sono diventate dei ristoranti per cinghiali, daini e caprioli, di questo passo rischiamo l'estinzione dell'agricoltura: questo non lo permetteremo”.
Redazione
Le dimissioni rappresentano la naturale conclusione del percorso di acquisizione della banca pistoiese da parte di Banca Intesa, dopo l'accordo raggiunto con la Fondazione Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia per la cessione delle sue quote al gruppo milanese, pari al 16,92% del capitale sociale. Con queste quote Banca Intesa diventa titolare di oltre il 99,5% delle azioni di Cassa di Risparmio.
Colomeiciuc aveva già comunicato pubblicamente che questo sarebbe stato il suo ultimo anno come presidente della banca e quindi saranno altre le figure che porteranno a termine l'incorporazione di Cassa di Risparmio in Banca Intesa.
Redazione
«Nel dicembre 2017, parlando con gli amici pesciatini, ho potuto verificare che moltissimi di loro si chiedevano cosa fosse successo a Giurlani, che noi tutti avevamo visto attivo e valido Sindaco di Pescia dopo lunghi anni di inerzia della politica – dice Adriano Vannucci portavoce del Comitato per Giurlani- è venuta allora l’idea di verificare, raccogliendo le firme su un appello, quanto fosse esteso questo consenso».
Il Comitato ha raccolto così oltre mille firme di cittadini di Pescia per l'appello che chiede a Oreste Giurlani di uscire dal lungo silenzio e di dare spiegazioni sulla sua posizione dopo il passo indietro del giugno 2017.
«Chiediamo a Giurlani di darci spiegazioni e di continuare a rappresentarci – continua Adriano Vannucci - i suoi tre anni di buona amministrazione del Comune di Pescia, il contatto continuo coi cittadini, al di là delle posizioni politiche, ne hanno fatto il Sindaco di tutti e non ci rassegniamo a tornare agli anni bui del degrado progressivo e di perdita di ruolo della Città. Anche in questi mesi abbiamo visto avanzare i lavori avviati da Oreste e abbiamo continuato a parlare con lui. E’ uno di noi ed è stata l’unica voce, al di là dei bla bla della politica, che abbia continuato a parlare di fatti, della realtà che tutti i giorni ci tocca.»
Il Comitato, che ha chiesto un incontro a Oreste Giurlani per consegnargli le firme raccolte, sarà ricevuto il 25 gennaio. Seguirà una festa privata fra i sostenitori e Giurlani.
Redazione
I varchi saranno posizionati in zone strategiche che permettono di sorvergliare gli ingressi della città: in via Romana nei pressi della rotonda Rocconi e in via Fiorentina per identificare chi proviene dal casello autostradale e da Montecatini Terme; in via Lucchese, sulla rotonda della Croce del Castellare per chi arriva da Lucca, e in via Mamminiamese, in prossimità di piazza del Moro, per gli accessi dalla montagna.
Secondo il comandante di Polizia Municipale Luigi Giordano "Oggi vi sono nuove situazioni da fronteggiare come l’aumento di reati verso le persone, il vandalismo verso il patrimonio pubblico e privato, e la necessità di una maggiore attenzione al controllo degli edifici scolastici. Lidentificazione automatica dei veicoli in transito, mediante il riconoscimento delle targhe, consente di individuare in tempo reale le auto rubate o segnalate sospette alla cui guida molto spesso vi sono delinquenti pronti a delinquere. I trasgressori potranno essere dunque individuati con maggior facilità anche grazie all’installazione di videocamere tradizionali ma altamente tecnologiche in altri punti della città e bloccate".
L’importo necessario per la realizzazione del progetto è 165mila € e comandante spera nel via libera prima delle elezioni amministrative. Grazie a questi varchi si riusciranno anche ad individuare le auto prive di copertura assicurativa o quelle non revisionate.
Redazione
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