Domenico Dodò Gabriele

Gli studenti quarratini incontrano i genitori di Dodò (Domenico Gabriele), il bambino ucciso da un proiettile vagante durante un agguato di ‘ndrangheta

Lunedì 26 febbraio alcune classi medie dell’Istituto comprensivo Nannini di Vignole e dell’Istituto Comprensivo Bonaccorso da Montemagno di Quarrata incontreranno i genitori di Dodò (Domenico Gabriele), il bambino morto a soli 11 anni, dopo essere stato colpito da un proiettile vagante durante un agguato di ‘ndrangheta avvenuto a nord di Crotone il 25 giugno del 2009.

Insieme a loro ci sarà Rosario Esposito La Rossa, autore del libro “Assenti senza giustificazione”, testo che racconta la storia di Dodò e di molti altri bambini assassinati dalla criminalità organizzata.

L’incontro, che si terrà al Forum della Banca Alta Toscana di Vignole alle 9.30, è organizzato dal Comune di Quarrata e da Libera Pistoia nell’ambito del progetto Legalità, iniziato nel mese di luglio con la presentazione del libro “La mafia spiegata a mia figlia” di Edoardo Marzocchi e proseguito con la Corsa della Legalità nel mese di ottobre.

 

Chi era Dodò 

Era la sera del 25 giugno del 2009 quando due sicari irruppero proprio sul campetto di calcio dove stava giocando a pallone anche Dodò, nella contrada Margherita, alla periferia nord di Crotone. Obiettivo dell'azione era Gabriele Marrazzo, un emergente della mala locale, che fu ucciso sul colpo.

I killer, però, incuranti dei possibili bersagli di quell’agire scellerato, spararono all'impazzata, ferendo anche altre nove persone, tra le quali il bambino.

Dodò non venne ucciso sul colpo, ma iniziò un calvario durato altri tre lunghi mesi; fu ricoverato a Crotone, poi a Catanzaro, operato prima al fegato e poi al cervello, morì il 20 settembre.

Giovanni e Francesca, i suoi genitori, hanno dedicato la loro esistenza alla memoria, alla testimonianza e all’impegno sociale.

 

Assenti senza Giustificazione

Rosario Esposito La Rossa racconta la storia di Dodò e la storia di molti altri “assenti senza giustificazione”, nel libro che gli alunni quarratini hanno letto e analizzato in classe con i docenti, e che diventa momento di riflessione concreta sui temi della legalità e della mafia.

Primo libraio di Scampia, di cui è originario, La Rosa è stato nominato Cavaliere della Repubblica dal Presidente Mattarella per il lavoro che quotidianamente svolge con gli «Scugnizzi» del territorio di Scampia attraverso lo sport, la letteratura e il teatro. Ha fondato la Scugnizzeria, la casa degli scugnizzi, libreria dove centinaia di bambini passano pomeriggi e si formano attraverso corsi e attività ludiche.

"Come assessore alla legalità, spiega l’assessore Mariavittoria Michelacci, non posso che ringraziare i genitori di Dodò, che pur con l'immensa ed inspiegabile perdita del figlio, hanno fatto della loro vita una missione divulgativa. Li ringrazio per permettere ai nostri ragazzi di ascoltarli, di toccare con mano la loro vicenda, di capire ogni sfaccettatura che la mafia può avere. Li ringrazio per portare questi temi tra i giovani e di farlo oggi con i nostri ragazzi, futuri cittadini non solo della nostra città, ma del mondo intero. Penso sia di fondamentale importanza formare le nuove generazioni e sensibilizzarle su tematiche così delicati ma, al tempo stesso, importanti”.

L’iniziativa vuole essere un primo momento di riflessione e preparazione alla giornata del 21 marzo, Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.


Redazione

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