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Con soluzioni fuori tempo politica e società hanno perso credibilità, adesso si progetti un business attrattivo e si metta in sicurezza il Tettuccio

C'è stato un tempo delle cordate pubbliche che potevano salvare la Società Terme ma non è quello di oggi. Quando l'incessante lavoro del Movimento 5 Stelle insieme ai gruppi consiliari di PD e Azione portarono la Società sul tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico avevamo in mano il nostro destino fino a quando i soci, per inadeguatezza, hanno chiuso quella strada condannando le Terme a due istanze di fallimento.
Se oggi la Società non è fallita lo si deve agli atti dei gruppi di minoranza in Comune,alla Fondazione Ca.Ri.Pt. ed all'attività di Claudio Del Rosso. 
Oggi però, l'operazione pensata con il Ministero a fare da partner istituzionale e capofila di enti a coprire la proprietà della Società per concedere la gestione ai privati non è più attuale. Oggi è il momento di un'asta giudiziaria che va rispettata e sostenuta con progettualità e non con titoli di giornali.
Quando Montecatini parla delle terme lo fa sempre con arrendevole visione di salvataggio. Mentre ascoltiamo i tg che parlano di un Governo pronto ad aumentare la partecipazione in una Holding con sede estera, che è pronto a Nazionalizzare l'Ex Ilva, che ha nazionalizzato MPS e ricapilazzato decine di volte Alitalia noi continuiamo a parlare di Terme di Montecatini spa come di una piccola società paesana, anzichè, di un impresa strategica del territorio capace di ripagare un investimento pubblico semplicemente con le tasse generate dal proprio indotto.
Terme di Montecatini è uno strumento economico inestimabile. Renderle operative significa mantenere sul territorio turisti, che con un solo giorno di permanenza in più, possono ripagare i soci pubblici dell'esborso necessario a farla funzionare.
Il Comune, oggi, dovrebbe essere guida di un processo di progettazione del futuro del territorio e della Società che crei un quadro istituzionale ed indichi una direzione capace di attrarre investimenti privati. Il tempo perso in questi anni è un macigno ma la procedura concorsuale dovrebbe essere impiegata a questo scopo e non a falsi titoli di giornali e nuovi cavalieri misteriosi. La proprietà pubblica e la gestione privata può essere costruita in questo momento per essere pronta non appena inizierà la seconda fase delle vendite.
La situazione odierna dalla Società parla di dipendenti ancora sospesi o scontenti, affittuari nel Tettuccio non regolarizzati ed a cui è impedito lavorare a causa delle condizioni della struttura ormai vicina al crollo o all'irrimediabile danneggiamento. Lo slalom tra transenne, nastri e secchi per l'acqua piovana stride con il ricordo dorato che certi politici fanno sulle pagine dei giornali.
I Soci dovrebbero pensare a questo. A mettere in sicurezza l'unica struttura aperta in mano alla Società, rispettare gli affittuari ed i dipendenti per evitare nuove cause civili. Invece, purtroppo, leggiamo di nuove promesse, nuovi salvatori misteriosi, proposte superate e nessuna vera idea di come valorizzare il nostro bene più prezioso ed identitario.
Senza un progetto costruito da Montecatini nessun mirabolante titolo di giornale avrà mai più credibilità. Non l'ha avuta Rossi, non l'ha avuta l'assegno fantasma, ne Sgarbi, ne Garavaglia. Serve un progetto da presentare sui tavoli che contano e serve farlo con serietà e silenzio.

Magnani Simone 
Movimento 5 Stelle

 

Redazione

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