Pistoia approva le modifiche al Regolamento urbanistico

Il Consiglio Comunale ha approvato il nuovo regolamento urbanistico con 20 voti favorevoli, 11 astenuti e nessun contrario.

In apertura il consiglio comunale ha osservato un minuto di silenzio in segno di vicinanza alla comunità libica per le migliaia di vittime causate dalle alluvioni. La richiesta è stata fatta dalla consigliera del PD Antonella Cotti.

Nelle comunicazioni il consigliere del Partito Democratico Matteo Giusti ha ricordato Fiorenzo Gori, professore legato al mondo dell’associazionismo pistoiese, punto di riferimento per la comunità di Santomato dove è nato, cresciuto e ha dato vita all’attuale polisportiva. A ricordarlo anche Giampaolo Pagliai di Centristi Gorza Italia. Il consiglio comunale ha espresso un messaggio di cordoglio.

L’assemblea ha poi approvato una variante alle norme tecniche di attuazione del Regolamento urbanistico vigente con 20 voti favorevoli (Fratelli d'Italia, Ale Tomasi Sindaco, Centristi Forza Italia, Amo Pistoia), 11 astenuti (Partito Democratico e Pistoia Ecologista Progressista) e nessun contrario.

Il provvedimento è stato presentato dall’assessore all’urbanistica Leonardo Cialdi.

«Si tratta di una semplificazione sugli iter di approvazione delle pratiche edilizie – ha detto Cialdi -.

Dopodiché l’assessore ha fatto un exursus sul Regolamento urbanistico per spiegare come si è arrivati alla formulazione del provvedimento.

«Nel 2011 – ha proseguito Cialdi – fu adottato il nuovo Regolamento urbanistico poi approvato definitivamente nel 2013 durante l’Amministrazione Bertinelli. Chi aveva redatto il Regolamento urbanistico aveva individuato i fabbricati storici semplicemente facendo un raffronto fra la mappa catastale tolta dalla visura nel 1952 fino al 2013, definendo storici una serie di immobili salvo poi scoprire che parte di essi effettivamente non lo erano in quanto bombardati durante la Seconda Guerra Mondiale e poi ricostruiti in epoca successiva; pertanto privi delle caratteristiche di storicità».

«Gli interventi su questi edifici – ha spiegato l’assessore all’urbanistica - avevano un ‘aggravio procedurale’, cioè il cittadino per realizzare interventi e migliorie sul proprio fabbricato doveva ottenere il via libera da parte degli uffici comunali con l’atto di assenso e poi alla stessa Amministrazione presentava la richiesta di permesso edilizio. Prima del rilascio dell’atto di assenso si riuniva la Commissione Edilizia, quella stessa commissione che si esprimeva di nuovo sul successivo permesso di costruire se l’intervento proposto era ammissibile o meno. Questo provvedimento arriva dopo la recente soppressione anche della Commissione Edilizia comunale».

«Dopo due leggi regionali, le definizioni di ristrutturazione urbanistica ed edilizia e tutte le definizioni degli interventi edilizi sono stati chiariti, delineando i confini dell’uno e dell’altro intervento. Pertanto si ritiene che questo tipo di ulteriore aggravio, appunto l’atto di assenso, non sia più necessario per eseguire degli interventi edilizi, ma che sia sufficiente la presentazione del solo titolo edilizio. L’Amministrazione in media ha lavorato fino ad oggi circa 300 atti di assenso all’anno e, insieme a tutte le altre pratiche edilizie, è arrivata nel 2022 a circa 5.600 pratiche. Proprio per questi numeri credo che togliere l’atto di assenso sia utile a semplificare il procedimento edilizio, rispondendo in modo più rapido ai cittadini ed evitando anche di sovraccaricare gli uffici comunali».

Dopo l’intervento dell’assessore Cialdi sono intervenuti alcuni consiglieri comunali tra i quali Lorenzo Galligani (Fratelli d’Italia) e Salvatore Patanè (Ale Tomasi Sindaco).

«L’abolizione dell’atto d’assenso – ha detto Lorenzo Galligani, vicepresidente della Commissione urbanistica e consigliere di Fratelli d’Italia - rappresenta, insieme all’abolizione della commissione edilizia, l’esito naturale di un percorso di semplificazione avviato dal questa Amministrazione per venire incontro alle necessità dei cittadini e del territorio. Questo provvedimento, richiesto a gran voce dagli ordini professionali, permetterà di risparmiare tempo prezioso che prima andava sprecato. Un ulteriore passo avanti verso la discussione di un nuovo strumento urbanistico che ci permetterà di disegnare la città da qui ai prossimi decenni».

«Semplificazione ed efficienza, questo il binomio che sta alla base della delibera che riguarda l’eliminazione dell’atto di assenso – ha spiegato Salvatore Patanè della lista Ale Tomasi Sindaco - che nel solo 2022 ha visto depositare oltre trecento istanze. Il provvedimento riguarda gli interventi di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia conservativa che non apportano modifiche sostanziali all'assetto edilizio preesistente. Rispondendo alle minoranze circa le perplessità degli ordini professionali sull’esatto confine degli interventi interessati, auspico una revisione della L.R. 65/2014 allo scopo di rivedere ed esplicitare alcune definizioni che ad oggi sono ritenute foriere di diverse interpretazioni, della serie “o si struttura o si conserva”, ed evidenziando che semplificazione non fa rima con liberalizzazione senza regole. Inoltre i professionisti tecnici sono sempre garanzia di qualità e di fedele attuazione delle norme regolamentari al servizio della collettività. Maggiore efficienza, liberando risorse da destinare agli interventi di portata più significativa, è l’indirizzo politico che ci convince e che abbiamo apprezzato».

Il consiglio comunale ha poi approvato all’unanimità una mozione presentata dal consigliere del Partito Democratico Lorenzo Boanini per incentivare raccolta e riciclo delle bottiglie Pet promuovendo con la compartecipazione delle aziende specializzate del settore e sensibilizzando l’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti in città.

Nella premessa del documento è scritto che «l’impatto della plastica ha sempre un rapporto più rilevante all’interno della produzione dei rifiuti delle famiglie pistoiesi e italiane, incidendo per circa 1.200 bottiglie annue in una famiglia di tre persone e si stimano che servono tra i 100 e i 1.000 anni per smaltire una bottiglia in plastica Pet».

Inoltre nella mozione si prende atto che il Ministero della Transizione ecologica ha emanato un decreto il 2 settembre 2021 in cui si attiva il programma sperimentale “Mangiaplastica”; pertanto si impegnano il sindaco e la giunta «ad attivare le necessarie procedure per la partecipazione al bando “Mangiaplastica” in tempi brevi data l’apertura del bando dal 31 gennaio 2024 al 31 marzo 2024». La mozione impegna anche ad «attivare la necessaria interlocuzione con i vertici della partecipata Alia, o con quella che lo gestirà nel prossimo futuro, affinché recepisca il valore e la necessità di attuare azioni concrete al fine di incentivare comportamenti virtuosi nei cittadini e aumentare la raccolta differenziata, in particolare quello della plastica Pet». Infine il documento chiede di promuovere sconti negli esercizi commerciali o sulla Tari in base al numero di bottiglie riciclate.

L’assemblea consiliare ha poi approvato all’unanimità la petizione al consiglio comunale sulla viabilità di via Bonellina, promossa dal Comitato di quartiere di Bonelle, per richiedere un intervento sulle criticità.

Redazione

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