Il punto sul referendum contro la quotazione della Multiutility

“No Multiutility No Privatizzazioni” Pistoia informa sull’ammissione del quesito referendario contro la quotazione in borsa della multiutility.

Alla luce di ciò che sta accadendo, il Comitato No MultiUtility No Privatizzazioni, esprime la sua preoccupazione in relazione alla possibilità di poter effettivamente svolgere in tempo utile il referendum contro la quotazione in borsa della Multiutility. Il Comitato è molto preoccupato e con chiarezza vuole portare a conoscenza dei cittadini, ed in particolare di quelli che hanno già sottoscritto la richiesta di referendum, l’attuale situazione di paralisi e le cause che l’hanno determinata.
Al Comitato, dopo aver depositato le 1406 firme raccolte nei modi e nei tempi richiesti dallo Statuto del Comune di Pistoia e dal Regolamento per la partecipazione, è stato prima comunicato che la Commissione
di esperti che avrebbe dovuto valutare l’ammissibilità del quesito referendario non si era ancora insediata, pur dovendo esserlo a norma di statuto e di regolamento già dal mese di luglio dello scorso anno, e poi che la stessa Commissione di esperti non poteva insediarsi perché costituita da giudici e funzionari statali di cui il comune non può disporre per i suoi affari.
L'amministrazione comunale a questo punto, per provare a rimediare, ha dato inizio iniziato all'iter e per la cancellazione delle vecchie norme illegittime dallo statuto e dal regolamento e per la sostituzione con altre che prevedano una legittima composizione della commissione di esperti.
Lo statuto è stato modificato dal consiglio comunale lo scorso 12 giugno, però si dovrà aspettare 30 giorni per poter modificare il regolamento della partecipazione; poi dovrà essere nominata la commissione; poi, se il comune ci riuscirà, la commissione dovrà insediarsi; poi dovrà riunirsi per giudicare l’ammissibilità del quesito. Se tutto va bene trascorreranno alcuni mesi. E solo dopo tutto questo potrà essere iniziata la seconda raccolta di firme, non meno di 3750, necessarie perché il referendum possa essere convocato.
Naturalmente se l’attuale amministrazione comunale e quelle che l’hanno preceduta avessero fatto il loro dovere (la norma abrogata risale al 2010) ovvero nominare la commissione e soprattutto nominarla entro 20 giorni dall’insediamento del nuovo consiglio comunale, si sarebbero accorti da tempo dell’errore nella composizione della commissione evitando così di ostacolare la prima richiesta di referendum proposta nel nostro comune.
Il Comitato referendario pur prendendo atto che il comune ha iniziato, a rimedio dei suoi errori, il percorso di modifica delle norme referendarie, teme che i lunghi tempi che si prospettano possano di fatto privare di ogni efficacia il referendum proposto che, se non si terrà nei primi mesi del prossimo anno, rischia di essere preceduto dalla decisione dell’amministrazione comunale in merito alla quotazione in borsa della MultiUtility contro di cui nulla potrà più essere fatto, tantomeno far esprimere direttamente ai cittadini, una volta tanto, la loro volontà in proposito qualunque essa sia.
Per questi motivi il comitato No MultiUtility No privatizzazioni si farà portavoce, presso tutte le istituzioni comunali, dell’istanza di consentire il proseguimento, senza ulteriori ritardi, dell’iter referendario. essendo palesemente illegittimo ed ingiusto far ricadere sui cittadini gli errori dell’amministrazione.

Redazione

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