Firmato a Venezia il protocollo tra Ministero della Cultura e sette Regioni. Giani: “Un riconoscimento per cultura, paesaggio e turismo slow”
La Toscana guida la candidatura della Via Francigena italiana a Patrimonio dell’Umanità Unesco. Il protocollo d’intesa per la valorizzazione dello storico itinerario medievale è stato presentato oggi al Festival delle Regioni e delle Province Autonome, in corso a Venezia.
Il documento, che dà nuovo impulso all’iter di candidatura, è stato firmato dalla Regione Toscana – regione capofila del progetto – insieme al Ministero della Cultura, e alle Regioni Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
Giani: “Un impegno della Toscana per valorizzare cammini e turismo lento”
“È un passaggio fondamentale di un lavoro che la Toscana porta avanti da anni – ha dichiarato il presidente Eugenio Giani –. Siamo orgogliosi di essere capofila di questa candidatura, che valorizza non solo il patrimonio culturale, ma anche quello paesaggistico, naturalistico e delle tradizioni locali”.
Il presidente ha firmato il protocollo insieme al ministro della Cultura Alessandro Giuli, sottolineando l'importanza della Via Francigena come esempio di turismo slow e sostenibile, da rendere sempre più accessibile e valorizzato nella sua unicità.
Un cammino storico riconosciuto a livello europeo
La Via Francigena, itinerario che dal Medioevo collega Canterbury a Roma, attraversa in Italia ben sette Regioni. Il percorso della candidatura prevede la redazione di un dossier tecnico-scientifico, finanziato con 1,1 milioni di euro stanziati dal Ministero nel 2022, e assegnato ufficialmente alla Regione Toscana nel 2024.
Obiettivo Unesco: cultura, natura e comunità locali
La candidatura punta a riconoscere l’importanza storica, paesaggistica e identitaria della Via Francigena, promuovendo un modello di fruizione lento, sostenibile e consapevole. Un progetto che unisce territori, valorizza le comunità locali e rilancia l’Italia come destinazione di turismo culturale internazionale.