vaccino

Ieri sindaci, assessori e rappresentanti della scuola si sono incontrati nella sede pesciatina della Società della Salute della Valdinievole per discutere dell’applicazione della nuova normativa sulla prevenzione vaccinale, per cui, si è dichiarato, non sarà possibile nessuna deroga.

Ieri, presso la Sede della Società della Salute della Valdinievole, si è tenuto un incontro molto partecipato con i sindaci e/o assessori e molti rappresentanti della scuola pubblica e privata (dirigenti e Docenti delegati) per approfondire l’argomento vaccini e per fornire informazioni utili nell’applicazione della normativa sulla “prevenzione vaccinale”, a seguito dell’entrata in vigore della legge n. 119 del 31.7.2017, che ha convertito con modificazioni il D.L. 7.6.2017 n.73 ed in particolare sui conseguenti adempimenti per la frequenza nella scuola e nei servizi educativi.
L’incontro promosso di comune accordo fra la Società della Salute della Valdinievole e l’Azienda USL Toscana Centro ha visto la presenza qualificata del dott. Renzo Berti, direttore del Dipartimento della prevenzione dell’Azienda USL Toscana Centro. A margine dell’incontro stesso è stata condivisa una posizione fra i sindaci a seguito delle richieste/appelli di deroga che sono pervenuti ai Comuni in questi giorni da parte di alcuni gruppi di genitori.
I sindaci, pur comprendendo la delicatezza della questione, auspicano che il dibattito si sposti su un terreno di confronto sereno e di collaborazione fra cittadini ed autorità sanitarie per avviare percorsi informativi e partecipati il più ampi possibile.
A prescindere da ogni considerazione sul merito del dibattito in corso in ordine ai contenuti del provvedimento di legge, quella che viene richiesta ai sindaci è «l'adozione di un atto privo di qualsiasi fondamento di legittimità» dichiara Pier Luigi Galligani, presidente della Sds/Conferenza dei sindaci. «Gli articoli citati nelle richieste/appelli suddetti conferiscono al sindaco il potere di adottare provvedimenti contingibili e urgenti in situazioni di effettivo e concreto pericolo per l'incolumità pubblica, non fronteggiabili con ordinari mezzi. Provvedimenti che devono anche essere debitamente motivati a seguito di approfondita istruttoria» prosegue Galligani.
«La questione in parola si esplica nell'ambito della salute pubblica e l'urgenza dell'intervento dei sindaci dovrebbe trovare riscontro in documentate condizioni di emergenza sancite dalle Autorità sanitarie. Ogni provvedimento non supportato da un'istruttoria sanitaria non potrebbe essere che frutto di un'opinione o di una convinzione personale del Sindaco, che per altro viene sottolineato essere anche Ufficiale di governo e quindi tenuto ad operare, rigorosamente, nei dettami della legge. Ruoli diversi costituirebbero inequivocabilmente abuso di potere» conclude Galligani.
 
Redazione

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