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Come previsto dalla riforma della Pubblica Amministrazione, entrata in vigore il 10 dicembre, le Camere con meno di 75mila imprese iscritte al Registro devono accorparsi: Pistoia e Prato procederanno dunque alla fusione. Nonostante i tagli, la Camera di Commercio di Pistoia si dichiara economicamente solida, anche se dovrà rinunciare all'investimento previsto per l'anno della Capitale della Cultura.

Per il momento sembra tramontare l'ipotesi di una grande fusione Pistoia-Prato-Firenze, ma prosegue il cammino verso l'effettivo accorpamento delle prime due Camere di Commercio. Già il 30 gennaio 2017 le due giunte si riuniranno in una seduta comune per discutere di nuovi ruoli e ridefinire i piani 2017 sulla base della fusione.
A Pistoia negli scorsi giorni è stato approvato il bilancio di previsione 2017, volutamente generico e poco dettagliato poiché la nuova riforma non chiarisce le competenze che spettano all'ente. Sicuramente ci sarà un ridimensionamento su quelle inerenti il territorio e un taglio netto sul piano internazionale.
Nonostante il taglio di diritto annuale, che ammonta a circa 3 milioni di euro, il segretario generale della Camera di Commercio, Daniele Bosi, ha dichiarato che l'ente è economicamente solido. Purtroppo però i tagli comporteranno una perdita di benefit e agevolazioni per le imprese, primo fra tutti a saltare è l'investimento che era stato previsto dalla Camera per l'anno di Pistoia Capitale Cultura, stimato in 400mila euro.

Redazione

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