Dodici classi, dodici piante: al Sismondi-Pacinotti di Pescia l’accoglienza diventa sogno, cura e crescita comune.
Pescia, 23 settembre 2025 – Al Sismondi-Pacinotti di Pescia la prima settimana di scuola si è chiusa con un gesto semplice e al tempo stesso straordinario: regalare a ogni classe prima una pianta. Dodici in tutto, come le nuove sezioni che hanno varcato la soglia dell’istituto. Un progetto dal titolo eloquente, “Una pianta per tornare a scuola”, che intreccia poesia, comunità e sostenibilità, ispirandosi al monito di Danilo Dolci: “Ciascuno cresce solo se sognato”.
La dirigente, dott.ssa Oria Mechelli e la professoressa Anna Lazzerini hanno voluto che questo momento diventasse più di un rito di passaggio. Ed è giusto riconoscere la loro lungimiranza: da anni lavorano per portare dentro la scuola non solo nozioni, ma esperienze concrete, capaci di parlare ai ragazzi nel profondo. Qui non si tratta soltanto di accogliere gli studenti con giochi e riflessioni – come hanno fatto i peer educator – ma di lasciare loro un segno, un compagno silenzioso che cresce insieme a loro: una pianta da curare.
Grazie al contributo del Vivaio è Agri Garden di Fabio Chiostri, ogni aula custodirà un piccolo simbolo di responsabilità e speranza. «Prendersi cura di una pianta – ha spiegato Chiostri – è un esercizio di resilienza e attenzione all’altro, valori che i ragazzi devono imparare presto». Un insegnamento che in tempi fragili e spesso distopici vale più di mille lezioni frontali.
E non è un caso che il progetto si inserisca in una visione educativa più ampia, che guarda al verde come strumento di crescita collettiva e benessere. Lo ricorda bene il docente francese Sylvain Wagnon: «quando abbiamo le mani nella terra, siamo davvero nel presente». Forse è proprio da lì che bisogna ricominciare: riportare i ragazzi alla concretezza, al valore della cura, alla semplicità di un gesto che diventa comunità.
Il Sismondi-Pacinotti, con le sue quattro sedi e i tanti indirizzi, conferma così la sua vocazione: formare cittadini consapevoli, dentro e fuori dalle aule. E lo fa partendo da una pianta.
Andrea Vitali