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"Nulla di offensivo e degno di censura nei manifesti di Pro Vita & Famiglia"

La consigliera comunale del PD Antonella Cotti ha presentato in consiglio comunale a Pistoia un testo sottoscritto da tutte le forze politiche di opposizione per chiedere al sindaco Tomasi e alla giunta comunale la rimozione dei manifesti di Pro Vita &Famiglia, affissi negli spazi pubblici e lungo le vie della città.

Si tratta di manifesti in cui campeggia la scritta “Basta confondere l'identità sessuale dei bambini nelle scuole. Stop gender e carriera alias", con l'immagine delle gambe di un bambino con una calzatura da uomo e una calzatura da donna.
Francamente, in virtù dell’articolo 21 della nostra Costituzione, che sancisce e tutela la libertà di pensiero e di espressione, ci resta assai difficile capire il senso della richiesta della sinistra pistoiese. Riteniamo infatti che non ci sia niente di offensivo, e quindi degno di censura, nel ricordare e sottolineare la libertà educativa dei genitori, così come sancita dall’art. 30 della carta costituzionale e dall'art. 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

L’educazione dei bambini spetta prima di tutto ai genitori: I progetti didattici e educativi ispirati all’ideologia gender e la Carriera Alias, peraltro non ancora regolamentata da legge, non possono essere introdotti e imposti nelle scuole senza il consenso informato delle famiglie.
Vogliamo sperare e augurarci che non solo il sindaco, ma anche i consiglieri comunali di FdI prendano immediata e ferma posizione contro la irragionevole richiesta.

Redazione

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